Se vuoi portare con orgoglio il sigillo "Made In Europe", dovrai essere anche un po' un esperto di legislazione. L'approccio sostenibile dell'Unione Europea è destinato a rivoluzionare l'intero settore della moda, dalla produzione allo smaltimento. Ci sono così tante regole diverse in cantiere che è difficile tenerne traccia. Fortunatamente, l'abbiamo fatto per te. Nella Preparazione della Legislazione affrontiamo i mostri politici dai documenti originali alla soluzione concreta in un linguaggio che tutti possiamo comprendere. Avanti per oggi: la Direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD)
Cominciamo con la buona notizia: probabilmente non sei il bersaglio di questa nuova regola intimidatoria di cui tutti parlano. Lo standard di reporting CSRD mira principalmente a:
La direttiva è in fase di proposta dal 21 aprile 2021, come parte del Green Deal europeo e dell’Agenda sulla finanza sostenibile. La Commissione Europea ha presentato la proposta al Parlamento Europeo e al Consiglio, che hanno approvato o “adottato” la CSRD rispettivamente il 10 e 28 novembre 2022. Il primo gruppo di società inizierà a rendicontare nell’anno finanziario 2024. I diversi gruppi hanno punti di partenza diversi, a seconda che rientrino già nel mostro precedente: la Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD).
Nel perseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, l’UE ha deciso di modernizzare e rafforzare le vecchie regole sulla divulgazione delle informazioni sull’impatto. Secondo la CSRD, le aziende saranno obbligate a riferire sugli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG) seguendo un quadro rigoroso. Le regole sono progettate per migliorare la trasparenza, la responsabilità e la tracciabilità all’interno della catena di approvvigionamento. Ciò dovrebbe aiutare gli investitori, le organizzazioni della società civile, i consumatori e altri soggetti a valutare i piani di sostenibilità di un'azienda.
Oltre a obbligare le aziende a riferire sulla sostenibilità, la CSRD cerca di uniformare questi rapporti. Sebbene il formato esatto sia ancora in fase di sviluppo, sarà basato sulla “doppia materialità”. Ciò significa che le circa 12mila aziende soggette alla nuova direttiva devono fornire informazioni su come le loro attività commerciali comportano rischi per le parti interessate e su come possono avvantaggiarle.
La nuova direttiva comprende anche la definizione obbligatoria di obiettivi a lungo termine e misure di progresso che includono beni immateriali come il capitale sociale. Deve allinearsi ad altre leggi come la SFRD e la tassonomia dell’UE e le aziende devono coinvolgere soggetti verificatori per garantire l’accuratezza e la precisione dei loro rapporti.
Potresti pensare: "Per fortuna, nessuna regola per me", ma considera questo: il CSRD non è semplicemente un requisito; è la tua tabella di marcia verso la tracciabilità. Approfondendo le linee guida prima che arrivi il tuo turno, puoi iniziare a tracciare le origini delle tue materie prime e assicurarti che provengano da fonti etiche. Questo approccio proattivo ti consente di mostrare con sicurezza i tuoi risultati in termini di sostenibilità quando sarà il momento. Non passerà molto tempo prima che i consumatori consapevoli richiedano misure e KPI concreti. Il CSRD è la vostra guida per metterli in atto.